Martedì 29 aprile 2025

UIF: le operazioni sospette della pubblica amministrazione

a cura di: Studio Valter Franco
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UIF: le operazioni sospette della pubblica amministrazione

L’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia ha pubblicato la newsletter 3-2025- aprile 2025 – sull’argomento.

Di seguito un sunto tratto, appunto, testualmente dalla newsletter. 

Il contributo delle Pubbliche amministrazioni al sistema di prevenzione antiriciclaggio negli ultimi anni ha registrato segnali positivi in termini di crescita sia del flusso di comunicazioni di operazioni sospette sia degli enti registrati al portale Infostat-UIF. Persiste tuttavia una forte polarizzazione nel flusso delle comunicazioni trasmesse da un numero limitato di enti. Il coinvolgimento attivo degli uffici della PA nel sistema antiriciclaggio accresce la capacità di identificare e mitigare i rischi associati a condotte illecite, innescando un circolo virtuoso a beneficio dell’integrità dell’economia e a presidio della corretta allocazione delle risorse pubbliche. Gli uffici della PA contribuiscono al sistema di prevenzione anche fornendo elementi utili per l’analisi finanziaria delle segnalazioni di operazioni sospette trasmesse dagli altri destinatari degli obblighi antiriciclaggio.

Al 31 dicembre 2024 il numero degli enti iscritti al portale Infostat-Uif per l’inoltro al portale delle comunicazioni di operazioni sospette era pari a 337 (a fronte di 151 iscritti al 30 novembre 2021).

Sotto il profilo della collaborazione attiva, poco meno di un quinto degli iscritti ha inviato almeno una comunicazione alla UIF (63 uffici PA pari al 19% degli iscritti). Gli uffici che si sono attivati sono insediati principalmente nelle regioni Lazio (15), Lombardia (15), Veneto (7), Emilia-Romagna (6), Piemonte (5) e Toscana (5); mentre Valle d’Aosta, Friuli-Venezia- Giulia, Marche, Molise, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia non hanno trasmesso alcuna comunicazione di operazioni sospette. 

 Il flusso di informative trasmesso dagli uffici delle PA ammonta complessivamente a 2.301 comunicazioni. Il trend in continua crescita registra il picco massimo (+205%) nel 2024, anno in cui si concentra più della metà del contributo attivo (1.264 comunicazioni, pari al 55% del totale). L’andamento riflette anche la costante azione di sensibilizzazione svolta negli ultimi anni dalla UIF sul ruolo fondamentale che la PA può svolgere nel sistema antiriciclaggio, soprattutto a fronte delle ingenti risorse pubbliche stanziate a sostegno dell’economia. In particolare, la UIF collabora con la Scuola Nazionale dell’Amministrazione e con il Dipartimento della Funzione Pubblica a progetti del Piano Nazionale per il Governo Aperto volti a promuovere il confronto tra le amministrazioni e la condivisione di buone pratiche e di soluzioni organizzative innovative ed efficaci.

Nell’ultimo quadriennio, la maggioranza delle informative trasmesse dagli uffici della PA ha riguardato anomalie connesse all’attuazione del PNRR (1.042 comunicazioni, cfr. Newsletter n.2 del 2025). I contesti comunicati alla UIF si riferiscono prevalentemente al segmento delle agevolazioni alle imprese, selezionati per la ricorrenza di significativi elementi di rischio che caratterizzano gli assetti proprietari e societari delle richiedenti o anche per le false attestazioni rese allo scopo di simulare il possesso dei requisiti previsti per l’accesso ai benefici. Le informative sono riferite, in misura significativa, anche a ulteriori fattispecie anomale emerse principalmente dai controlli effettuati dalle PA nell’ambito dell’attività istituzionale svolta in contropartita con soggetti privati. Queste comunicazioni di operazioni sospette si riferiscono anche a fenomeni a carattere transfrontaliero e possono integrare i dati di natura finanziaria a disposizione della UIF che scaturiscono dalle segnalazioni inviate dagli altri soggetti destinatari degli obblighi. Nel corso del tempo è progressivamente aumentata la quota delle comunicazioni trasmesse da enti a carattere nazionale che, al 31 dicembre 2024, raggiunge il 92% del flusso complessivo (era pari al 75% al 30 novembre 2021); tra le altre categorie rileva il contributo degli enti territoriali (poco più del 6% del totale), tra cui in prevalenza Comuni, con una decisiva concentrazione su un numero molto esiguo di uffici. La polarizzazione si è particolarmente acuita nel 2024: il 95% di tutte le comunicazioni pervenute nell’anno è stato trasmesso da soli due enti a carattere nazionale. L’iscrizione degli uffici della PA al portale Infostat-UIF agevola le interlocuzioni con la UIF per l’approfondimento finanziario delle comunicazioni e segnalazioni di operazioni sospette. Dal 2020 l’Unità ha inoltrato richieste a 14 uffici della PA per integrare le informazioni presenti nelle comunicazioni trasmesse dalla medesima amministrazione interpellata ovvero nell’ambito dell’analisi finanziaria di segnalazioni di operazioni sospette inviate dagli altri soggetti destinatari degli obblighi. L’interlocuzione con gli uffici preposti rappresenta una preziosa occasione di sensibilizzazione e orientamento dell’azione della PA al fine di accrescere l’efficacia complessiva della collaborazione attiva. 

AUTORE:
Autore AteneoWeb: Rag. Valter Franco

Rag. Valter Franco

Ragioniere commercialista, revisore contabile
Studio Valter Franco
Collabora con Ateneoweb dal 2003. Dal 1978 lo studio assiste i propri clienti in tutti gli adempimenti societari, contrattuali, fiscali, contabili, durante le fasi di accertamento e quelle del contenzioso...
tributario. Lo studio ha maturato inoltre significative esperienze nel campo del trattamento dei dati personali (privacy) e della normativa antiriciclaggio per professionisti, tenendo convegni in diverse località italiane sul tema.
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    Tuttavia, questo approccio informale, un tempo la norma, oggi espone a rischi fiscali significativi che non possono essere ignorati.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.
  • Il Trattamento di Fine Mandato

    Il Trattamento di Fine Mandato

    L’attribuzione del Trattamento di Fine Mandato (T.F.M.) quale compenso aggiuntivo da riconoscere agli amministratori di una società, presenta vantaggi importanti che si manifestano su due piani:

    - fiscale
    - gestionale/strategico.

    1. Vantaggi fiscali
    Il T.F.M. rappresenta un'importante leva di pianificazione fiscale per le società e un significativo beneficio per i suoi amministratori.
    Questo compenso, erogato al termine del rapporto di amministrazione, se correttamente strutturato, offre un duplice vantaggio fiscale: per l'azienda che lo accantona e per l'amministratore che lo percepisce.
    I benefici fiscali del T.F.M. si articolano principalmente in due ambiti:

    - la deducibilità del costo per competenza per la società, con conseguente riduzione dell'imponibile IRES ogni anno e
    - la tassazione separata per il percipiente.


    2. Vantaggi gestionali e strategici
    Tralasciando il caso – peraltro molto frequente nelle società di piccole dimensioni (cosiddette “familiari”) di attribuzione del TFM per aspetti principalmente fiscali, è utile considerare il TFM un potente strumento di gestione aziendale perché favorisce questi importanti fattori:

      • fidelizzazione e incentivazione: il TFM agisce come un incentivo a lungo termine. Sapendo di avere una somma importante che matura nel tempo, l'amministratore è più propenso a rimanere legato alla società e a lavorare per il suo successo duraturo. È un modo per premiare la lealtà e la permanenza.
      • attrazione di talenti: in fase di assunzione di un manager di alto profilo, offrire un pacchetto retributivo che include anche il TFM rende la posizione più attraente e competitiva rispetto a società che offrono solo un compenso fisso.
      • pianificazione finanziaria: accantonare il costo anno per anno permette una gestione finanziaria più ordinata e prudente. La società non si troverà a dover affrontare un esborso improvviso e imprevisto alla fine del mandato, poiché il costo è stato spalmato contabilmente su più esercizi, dando una rappresentazione più fedele della situazione patrimoniale.

    In conclusione, per la società il TFM non è semplicemente un costo aggiuntivo, ma un investimento strategico che, se correttamente pianificato, genera un importante risparmio fiscale immediato e contribuisce a creare un rapporto più solido e duraturo con il proprio management.

    Questo lavoro affronta i principali aspetti civilistici e fiscali e indica il modo corretto di operare, per permettere l’imputazione della quota annua di costo societario per competenza ed evitare che lo strumento utilizzato porti a contestazioni o riprese fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

    Fa parte di questo strumento pratico operativo (tool) il verbale di assemblea dei soci.

    a cura di: Studio Meli S.t.p. S.r.l.
  • Atto costitutivo di comitato

    I comitati sono organizzazioni di persone che, mediante la raccolta pubblica di fondi, intendono perseguire scopi d’interesse generale.
    La disciplina dei comitati è prevista dagli articoli 39 e seguenti del codice civile. La formula del comitato viene utilizzata qualora l’esigenza di perseguire fini di pubblica utilità sia avvertita da persone che non dispongono di mezzi patrimoniali adeguati. Costoro possono farsi promotori di una sottoscrizione pubblica e raccogliere, in questo modo, i fondi necessari per raggiungere lo scopo.
    L’articolo 39 del codice civile contiene alcuni esempi di comitati:

    • di soccorso o di beneficenza;
    • promotori di opere pubbliche;
    • monumenti;
    • esposizioni;
    • mostre;
    • festeggiamenti e simili.

    a cura di: Dott.ssa Cinzia De Stefanis

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