Sul sito internet del Ministero dell'Economia e delle Finanze sono stati pubblicati i dati sulle nuove partite Iva. Nel corso del 2019 sono state aperte circa 545.700 nuove partite Iva, con un incremento del 6,4% rispetto all'anno precedente.
Il 72,9% di queste è stato aperto da persone fisiche, il 21,4% da società di capitali, il 3,6% da società di persone, l'1,8% da soggetti non residenti e lo 0,3% da altre forme giuridiche. Il 44% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22% al Centro e il 33,7% al Sud ed Isole.
Il settore produttivo che mostra il maggior numero di aperture di partite Iva è il commercio (il 19,7% del totale), seguito dalle attività professionali (17,1%) e dall'agricoltura (9,6%). Rispetto al 2018 fra i settori principali si osservano consistenti aumenti di aperture per l'istruzione (+22,5%), attività professionali (+18%) e costruzioni (+12,4%). Gli unici settori principali in flessione sono l'agricoltura (-5,8%) e le attività manifatturiere (-0,1%).
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E’ riconosciuta la facoltà di chiedere l’assegnazione dell’immobile pignorato allo Stato solo se si procede per entrate tributarie. I crediti fiscali vantati da Agenzia Riscossione rappresentano l’unico parametro per la determinazione del prezzo di assegnazione dell’immobile pignorato allo Stato ai sensi del comma 1 dell’art. 85 D.P.R. n. 602/1973, in quanto non è possibile che con il meccanismo dell’assegnazione in sede di esecuzione fiscale vengano soddisfatti eventuali altri crediti ivi azionati. Si propone, a beneficio dei cortesi lettori, una traccia di opposizione che, sviluppata in cinque cartelle, riprende alcune delle motivazioni che eccepiscono l’illegittimità del procedimento di assegnazione dell’immobile allo Stato a causa di partite erariali e diverse da quelle erariali non onorate.
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