Mercoledì 14 febbraio 2024

Riallineamento fiscale: l'errore in dichiarazione non rettificabile con ravvedimento o remissione in bonis

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Con Risposta n. 42 del 9 febbraio l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che la società che, per errore, nella dichiarazione dei redditi abbia optato per un regime diverso da quello già prescelto, non può rettificare l’opzione né con il ravvedimento operoso né con la remissione in bonis, se ha poi tenuto con il versamento in F24 un comportamento coerente con l’opzione originaria.
Nel caso oggetto dell'interpello la società, nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta 2019, aveva erroneamente optato per il riallineamento dei valori ex articolo 176, comma 2-ter, del Tuir in luogo di quella effettivamente scelta (riallineamento previsto dall’articolo 1, commi da 696 a 704, della legge n. 160/2019).

L’adesione al regime perfezionata con il pagamento dell’imposta sostitutiva, ha chiarito l'Agenzia Entrate, non può essere corretta, ma e possibile recuperare la maggiore somma versata presentando istanza di rimborso ex art. 36 DPR n. 602/1973 entro i termini dal medesimo previsti (48 mesi dal versamento).


Fonte: https://www.agenziaentrate.gov.it
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    Ricevere uno "schema d'atto" dall'Agenzia Entrate può essere un momento delicato, ma è anche un'opportunità per presentare la propria posizione prima che l'atto diventi definitivo. Prima di redigere la memoria difensiva, è fondamentale prestare attenzione a diversi aspetti chiave per massimizzare le possibilità di successo.

    Sono fondamentali alcuni passaggi:

    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
    • verificare che la documentazione su cui si basa l'accertamento sia effettivamente quella in possesso dell'Agenzia e che le citazioni siano accurate;
    • raccogliere la documentazione pertinente che possa confutare le contestazioni mosse e organizzarla in modo logico e facilmente consultabile;
    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

    La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
    Prendersi il tempo necessario e i giusti supporti per analizzare tutti questi aspetti prima di agire può fare la differenza nel risultato finale.

    a cura di: Studio Dott. Alvise Bullo

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